(Prima parte)
Domenica, 9 marzo 1884
Sri Ramakrishna se ne sta seduto nella sua camera a Dakshineswar, in compagnia di numerosi fedeli, tra cui Mani Mallick, Mahendra Kaviraj de Sinthi, Balaram, M., Bhavanath, Rakhal, Latu, Adhar, Mahima, Harish, Kishori et Shivachandra. Giris, Kali e Subhodh non sono ancora giunti. Sarat e Sashi sono stati visti recentemente una, o due volte. Purna ed il giovane Naren non hanno ancora conosciuto il Maestro.
Sri Ramakrishna ha sempre il braccio bendato e, malgrado la sofferenza, non abbandona mai lo stato di samadhi, se non per istruire i devoti. L'altro giorno, gemendo di dolore, è entrato in samadhi. Terminatolo, ritrovò il suo stato di normalità. Si rivolse a Mahima ed ai fedeli: "Figli miei, senza la realizzazione di Satchidananda, non si possiede nulla. Senza nostalgia, nulla accadrà. Ho detto, piangendo:<<Signore dei piccoli, non posso cantare, nè seguire alcuna austerità; tuttavia, mostrati a me lo stesso>>."
Quella sera, Mahima, Adhar, M. e gli altri devoti si trovavano seduti attorno al Maestro, quand'egli si rivolse a Mahima:" L'amore senza causa esiste; cerca di praticarlo". Poi, chiese ad Adhar di massaggiargli delicatamente il braccio.
Mani Mallick e Bhavanath parlano, allora, dell'esposizione che si tiene al Museo asiatico:" Numerosi Maharajas -spiegano - hanno prestato dei preziosi pezzi all'esposizione: dei letti in oro e degli altri oggetti del genere. Sono da vedersi."
Sri Ramakrishna, ai devoti, sorridendo:" Sì, è bene esserci andati. Avete realizzato che questi preziosi oggetti, mandati dai Maharajas, non sono altro che paccottiglia. Quando mi sono recato a Calcutta con Hriday, egli mi ha mostrato il palazzo del Vicerè, dicendo:<<Zio, guarda, ecco il palazzo del Vicerè, con le sue alte colonne>>. Ma, la Madre, allora, mi ha rivelato che non si trattava d'altro che di semplici mattoni, impilati uno sull'altro.
"Dio, ed il suo splendore. Dio solo è reale; lo splendore non dura che un giorno, o due. Il mago, e la sua magia. Tutti restano meravigliati dalla magia. Ma, essa è irreale; solo il mago è reale. L'uomo ricco, ed il suo giardino. La gente non ammira che il giardino. Meglio varrebbe che si interessasse al ricco proprietario."
Mani Mallik, al Maestro:" Si vede, all'esposizione, una luce elettrica dalla sbalorditiva potenza, che ci ricorda la grandezza del suo creatore."
Sri Ramakrishna:" Ma, per alcuni, è Lui ad essere divenuto Tutto. Anche coloro che lo affermano sono Lui. Iswara è tutto: il creatore, maya, l'universo e gli esseri viventi."
Ora, si passa all'argomento del museo.
Sri Ramakrishna, ai devoti:" Una volta, ho visitato il museo. Vi erano esposti dei fossili: un intero animale, trasformato in pietra! Vedete il risultato della compagnia! E'così che, vivendo costantemente con un santo, si diventa sè medesimi dei santi."
Manila, sorridento:" Se aveste visitato l'esposizione, anche una sola volta, avremmo ricevuto le vostre istruzione per dieci, o quindici anni."
Sri Ramakrishna, con un sorriso:" Che vuoi dire? Mi dai degli esempi?"
Balaram:" Non dovete andarci. Il vostro braccio non guarirà mai se correte dappertutto."
Sri Ramakrishna:" Desidererei avere due dipinti: una, che rappresenta uno yoghi, seduto davanti ad un ceppo infiammato; e, l'altro, uno yoghi che fuma della canapa. Con la brace che si arrossa, mentre egli tira dalla pipa. Queste immagini risvegliano la mia coscienza, come un frutto artificiale evoca il frutto vero.
"La lussuria e la cupidigia sono degli ostacoli allo yoga. Una volta purificato il mentale, allora lo yoga diviene possibile. La mente ha il suo trono tra le sopracciglia. Ma, di norma, resta fissa sull'ombelico, sugli organi sessuali e di escrezione: in altre parole, sul sesso e sul denaro. Al contrario, le discipline spirituali spingono l'uomo verso l'alto.
" Quali sono le discipline che permettono l'elevazione dello spirito? Lo si apprende frequentando i santi. I rishi del passato vivevano solitari, oppure in compagnia di santi. Ne veniva, così, facilitata la rinuncia alla lussuria ed alla cupidigia, ed essi potevano concentrare il loro spirito su Dio. La critica li lasciava indifferenti ed ignoravano ogni timore.
"Per essere capaci di rinunciare bisogna pregare Dio di donarci la facoltà a farlo. L'uomo rinuncia sul campo a ciò che sa essere irreale. I rishi avevano il potere di controllare gli organi dei sensi. Quando una tartaruga ha ritirato le proprie membra sotto la sua corazza, non ne uscirà più, anche se la tagliate in quattro pezzi.
"L'uomo mondano è un ipocrita. Dice di amare Dio, ma sono gli oggetti dei sensi che lo interessano. Si ubriaca con la soddisfazione che arrecano i sensi e il denaro. Non sente alcun desiderio di offrire a Dio altro che una particella di questo amore. Però, dice di amare Dio. (A Mani Mallick) Rinuncia all'ipocrisia."
Maninal:" Verso chi: Dio, o l'uomo?"
Sri Ramakrishna: "Verso tutto. Verso l'uomo e verso Dio. Non bisogna essere ipocriti. Com'è candido Bhavanath! Dopo il suo matrimonio, è venuto a dirmi: <<Perchè mai amo tanto mia moglie?>>. Oh, com'è candido! Non è naturale che un marito ami la propria moglie? La Madre divina, che strega il mondo con il suo maya, ne è la causa. L'uomo sente che nessuno gli è più caro, nè più vicino della propria moglie. Gli appartiene totalmente, sia nella vita che nella morte; quaggiù e nell'aldilà.
" E quanto soffre un marito, a causa della sua donna! Per lui, nessun parente è più vicino di quanto non lo sia lei. Immagina la sua triste situazione. Forse, questo individuo non guadagna che venti rupie al mese. Ed ha tre figli, che non riesce a nutrire in modo conveniente. Il suo tetto presenta delle fessure e mancano i soldi per ripararlo. Il padre non ha modo di comprare dei libri per le creature, nè di celebrare la cerimonia del cordone sacro, per suo figlio. E'obbligato a bussare a denaro presso i suoi amici.
"La sposa spiritualmente evoluta è una vera amica. Aiuta il marito nella sua ricerca spirituale. Dopo la nascita di uno, o di due figli, marito e moglie vivono come fratello e sorella. Si considerano il servo e la serva del Signore. Questa coppia molto pia trova la propria gioia in Dio e presso i devoti. Sa che soltanto Dio appartiene ad essi, dall'eternità e per sempre. Felici, o infelici, non dimenticano mai Dio, come i fratelli Pandava.
"L'entusiamo dei mondani per Dio non dura più a lungo di una goccia d'acqua su di un ferro incandescente. L'acqua crepita ed evapora in un battito d'cchio. Sono i piaceri sensuali che interessano i mondani. Non sentono, di conseguenza, nè aspirazione, nè impazienza amorosa verso Dio.
"Esistono tre modi per osservare l'ekadashi. Prima, vi è l'ekadashi senz'acqua. Non si beve una goccia d'acqua. Così, il monaco mendicante, che rinuncia a tutto, lascia da parte ogni forma di soddisfazione. Poi, l'ekadashi con latte e sandesh. Il pio capo famiglia si accorda dei piaceri minimi. In terzo luogo, l'ekadashi con luchis' e curry. Le persone digiunano copiosamente e mettono a mollo, per mangiarle dopo, due gallette nel latte.
"Certuni praticano degli esercizi spirituali, tenendo lo spirito fisso sui piaceri e sul denaro. Questi esercizi sono eseguiti in modo scorretto.
"Hazra pratica, qui, molti japa ed austerità. Nel suo villaggio ha una donna, dei figli e della terra. Così, professa il suo mestiere di sensale, mentre segue il proprio sadhana. Queste persone sono incapaci di mantenere la propria parola. Giurano che non toccheranno più del pesce; ma, subito, ne mangiano ancora.
"Cosa mai non farebbe l'uomo per denaro! E' capace di obbligare un brahmano, oppure un sant'uomo a portare un fardello. In camera mia, i dolciumi marciscono, ma non riesco ad offrirli a queste persone. Posso accettare dell'acqua sporca da alcuni, ma non riesco neppure a toccare la brocca di una persona mondana.
"Quando vede della gente ricca, Hazra fa loro cenno di avvicinarsi e comincia un lungo discorso. Dice:" Guardate Rakhal ed i suoi amici. Non fanno vita austera. Si contentano di scherzare e di passeggiare."
"Un uomo vive in una grotta di montagna, il corpo coperto dalla cenere; digiuna e pratica l'austerità; eppure, si interessa agli affari del mondo: - ebbene, è una vergogna. L'uomo che, mangiando di tutto, bevendo e viaggiando, tiene lo spirito libero da ogni lussuria e cupidigia, questi è veramentge benedetto.
(Indicando Manilal)" A casa sua non esistono immagini di santi. Queste immagini risvegliano il senso del divino."
Maninal:" Sì, ne ho. Nella camera di mia figlia Nandini, v'è il ritratto di una santa europea. Un'altra incisione rappresenta un uomo che abbraccia la montagna della fede, la quale strapiomba su di un oceano dalle profondità insondabili. Se egli lascia la presa, precipiterà in quest'oceano senza fine. Ne ho ancora una terza. Molte giovinette vegliano e riempiono le loro lampade ad olio, attendendo il loro sposo. Una dorme, e non contemplerà lo sposo quando verrà. Qui, Dio rappresenta lo sposo."
Sri Ramakrishna, sorridendo:" Molto bene."
Maninal:" Ho anche delle altre immagini: quella dell'albero della fede e quella del visio e della virtù."
Sri Ramakrishna, a Bhavanath:" Sono delle bellissime immagini. Va da lui a guardarle."
Il Maestro resta in silenzio per qualche istante.
Sri Ramakrishna:" A volte ci penso; ma, a dire il vero, queste idee non mi attirano più. All'inizio della vita spirituale è bene che l'aspirante pensi al peccato ed alla maniera di liberarsene. Ma, quando - attraverso la grazia di Dio - la devozione e l'amore estatico si risvegliano nel cuore, l'aspirante, allora, dimentica completamente le nozioni di vizio e di virtù. I precetti delle Scritture rimangono ben dietro, nel passato. Pentimento e penitenza non turbano più il devoto.
E' come quando si seguono i meandri di un fiume. Occorrono molto tempo e molti sforzi. Ma, quando ogni cosa è innondata e le acque superano l'altezza di una pertica, si giunge presto a destinazione.
"Il cammino seguito all'inizio della vita spirituale è sinuoso. Numerose sono, allora, le sofferenze. Ma, la via diviene facile quando il cuore si accende di un amore estatico. E' come attraversare una risaia, dopo il raccolto. Potete camminare su ogni sua parte. Mentre, prima del raccolto, eravate costretti ad aggirare i campi. Ora, vi è possibile passare dappertutto. Ci sono degli steli, nel campo; ma, voi indossate delle calzature, e non ne verrete feriti. Così, l'aspirante non ne risentirà se possiede la discriminazione ed il distacco e se ha fede nelle parole del suo guru."
Manilal, al Maestro:" Signore, vi sono delle regole per la meditazione? Dove bisogna concentrarsi?"
Sri Ramakrishna:" Il cuore è un posto eccellente. La meditazione può essere condotta nel cuore, o sahasrara. Queste, sono le regole che le scritture danno a riguardo della meditazione. Ma, tu puoi concentrarti sul punto che preferisci. Brahman penetra ogni cosa. Dov'è che non si trova? Davanti al re Bali, il Signore Narayana coprì, con due falcate di gamba, i cieli, la terra e tutti gli spazi che si trovavano tra di essi. Resta un luogo che il Signore non abbia adombrato? Una località sporca è altrettanto sacra della riva del Gange. Viene detto che l'intera creazione costituisce la forma universale di Dio.
"Esistono due tipi di meditazione: una, sul Dio senza forma, e, l'altra, sul Dio con forma. La meditazione sul Dio senza forma è molto difficile. In essa, tu devi astrarti da tutto ciò che viene controllato dagli occhi e dalle orecchie. Tu non contempli, allora, che il sè interiore. Quando Shiva medita sul sè, danza, gridando:" Chi sono, chi sono?". E' ciò che viene chiamato lo Shiva-yoga. In questo tipo di meditazione, lo sguardo viene diretto verso la fronte. Si tratta della meditazione sulla natura del sè. La si pratica dopo avere eliminato il mondo, attraverso il: "neti, neti".
" La successiva forma di meditazione si chiama Vishnou-yoga. Gli occhi fissano la sommità del naso. Lo sguardo si divide, tra l'interiorità e l'esteriorità. E' in questo modo che si pratica la meditazione sul Dio con forma. A volte, Shiva medita sul Dio con forma. Allora, danza, gridando:"Rama! Rama!""
Poi, il Maestro spiega il suono Om, la vera conoscenza di Brahman e lo stato spirituale di colui che ha raggiunto Brahmajnana.
Sri Ramakrishna:" I rishi ed i saggi praticano delle austerità per realizzare il Brahman-suono. Una volta raggiunta la perfezione, l'uomo ascolta il suo Om elevarsi, spontaneamente, dall'ombelico. E' il suono anahata.
"Ascoltare questo suono soltanto, a cosa mai serve? Il mugghìo dell'oceano si estende da lontano. Guidati dal suono, lo si raggiunge. Fino a che esiste suono, vi è l'oceano. Seguendo la vibrazione dell'anhata, si raggiunge l'obiettivo: Brahman. I Veda dichiarano che Brahman è l'ultima meta. Ma, questa visione è impossibile ad aversi sino a che persiste la coscienza dell'ego. L'uomo realizza Brahman quando ha perso la coscienza del tu e dell'io, dell'uno e del molteplice.
"Immagina il sole e dieci vasi. Il primo si riflette in ognuno di essi. Tu, dunque, vedi il sole, più altri dieci soli, riflessi. Rompi, ora, nove vasi; rimarrà il sole, più un suo solo riflesso. Ogni vaso rappresenta uno jiva. Si può scoprire la realtà del vero sole, facendosi guidare dalla sua immagine. A partire dall'anima individuale, è possibile trovare l'Anima suprema. Attraverso una disciplina spirituale, l'anima individuale riesce ad ottenere la visione dell'Anima suprema. Ciò che si scopre quando l'ultimo vaso viene distrutto è indescrivibile.
"Lo jiva, dapprima, vive nell'ignoranza. Non possiede la coscienza di Dio e nota soltanto la molteplicità. Si vede attorniato da una folla di cose. Attraverso la conoscenza, realizza che Dio sta in tutti gli esseri. Supponi, ora, che un uomo si sia ficcato una spina nel piede. Ne cerca un'altra per estrarre la prima. Egli toglie la spina di ainana con quella di jnana. Ma, quando perviene a vijnana, egli getta via le altre due dell'ignoranza e della conoscenza. E risiede, allora, giorno e notte, ed in modo intimo, con Dio. Non si tratta di una semplice visione divina.
" Colui che ha soltanto sentito parlare del latte è un ignorante. Colui che lo ha visto è un jinani; ma, chi ne ha bevuto e se n'è nutrito è un vijnani.
Sri Ramakrishna, ai devoti: " Vi è differenza tra questi due sadhus: lo jnani e il vijnani. Il primo dice a chi lo viene a visitare, mentre si torce i baffi: << Ebbene, signori, avete delle domande da pormi?>>. Ma, il saggio che vede Dio in permanenza e gli parla nell'intimità, possiede tutt'altra natura. A volte, si comporta come un fantasma; a volte, come un bimbo; a volte, come un insensato.
"Quando si trova in samadhi, perde la coscienza del mondo esterno e sembra inerte. Egli vede ovunque la pienezza della coscienza di Brahman. Ecco perchè si comporta come un fantasma. Non fa alcuna differenza tra il sacro e ciò che non lo è. Non segue delle regole, in rapporto alla pulizia. Per lui, ogni cosa è Brahman. Non nota le sudicerie, in quanto tali. Anche il riso ed ogni altro alimento cotto si trasformano in immondizia dopo qualche giorno.
"Lo vijnani, a volte, si comporta come un insensato. La gente, dopo averne osservato il comportamento, pensa che egli non possegga tutto il suo raziocinio. A volte, è come un bambino, senza attaccamenti, senza odio, senza vergogna e senza esitazione.
"Ciò capita dopo la visione di Dio. Quando una nave passa vicino ad una montagna magnetica, le sue viti ed i suoi chiodi si staccano e cadono. La sensualità, la collera e le altre passioni cessano di esistere, una volta che Dio sia stato realizzato.
"Un giorno, il fulmine è caduto sul tempio di Kali. Io ho notato che era riuscito a smussare le punte dei chiodi.
L'uomo che ha visto Dio è incapace di procreare. Quando si semina un grano di riso, esso cresce e dà nascita ad una pianta. Ma, un grano di riso bollito non germoglierà mai più.
"Colui che ha visto Dio non conserva del suo sè che la sola parola che lo descrive. Questo sè non può più nuocere. Non è che la semplice traccia di una palma su un terreno di cocco. La palma è caduta; ma, la traccia resta.
"Ho detto a Keshab: << Rinuncia all'ego, che ti spinge a credere di essere te ad agire, o ad insegnare>>, e Keshab mi ha risposto:< Nel mio caso, Signore, non potrei tenere in piedi tutta la mia organizzazione>>. Ho, allora, aggiunto:<<Rinuncia all'ego cattivo. E' inutile abolire l'ego che pensa di essere il servitore di Dio, o il suo devoto>>. L'ego divino non riesce ad esprimersi, fino a quando il cattivo ego se ne sta lì. Il proprietario di una grande casa non si occupa del cellière se è l'intendente a farlo.
(Ai devoti): " Vedete, la mia natura è completamente cambiata da che mi sono rotto il braccio. Ora, vedo ancor più la manifestazione di Dio negli esseri umani. Dio mi ha detto: <<Io dimoro negli uomini, gioiscine con essi>>. Egli si manifesta maggiormente nei devoti dal cuore puro. Ecco perchè provo un così vivo affetto per Narendra e Rakhal.
Ai bordi del lago, spesso si osservano delle piccole fessure che brulicano di granchi e di pesci. Così, nell'uomo si scopre una più intensa concentrazione di divinità. Si dice che l'uomo sia più grande dello shalagram. L'uomo è Narayana medesimo. Se Dio può manifestarsi in una immagine, perchè non nell'uomo? Dio si incarna in un corpo umano, e gioca le parti di Rama, Krishna, o Chaitanya. Meditare su di una Incarnazione divina vuol dire meditare su Dio stesso.
Bhagavan Das entra. E' un fedele della Brahmo-Samaj.
Sri Ramakrishna, a Bhagavan Das:" La religione eterna, la religione dei rishi esiste da tempi immemorabili, ed esisterà sempre. Nel sanatana dharma, si trovano tutte le forme di adorazione; l'adorazione di Dio con forma, ed anche di Brahman senza forma. Vi è il cammino della conoscenza e quello dell'amore. Le altre sette religiose, i culti moderni dureranno due, tre giorni; poi, spariranno.