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Ramakrishna

Cos’è che dà unità a tutti gli elementi mutevoli del nostro essere? Cos’è che mantiene l’identità della cosa chiamata individualità, che si muove in ogni momento? Da cosa sono congiunte tutte le nostre varie impressioni, su cosa le nostre percezioni si assemblano, risiedono e formano un tutto unitario? Questo qualcosa sul quale la mente dipinge tutte queste immagini, questo qualcosa sul quale le nostre sensazioni, portate dalla mente, sono poste e raggruppate e formate in una unità, è ciò che viene detto lo Spirito dell’uomo.

La mente e il corpo sono come due strati nella stessa sostanza, che si muovono a due velocità diverse. Essendo uno più lento e l’altra più veloce -relativamente parlando- possiamo distinguere due moti. Ma qualcosa d’altro è ancora necessario. Dietro questa interminabile catena di movimenti è lo Spirito, immutabile, incolore, puro. Tutte le impressioni si riflettono semplicemente su di Esso, come immagini proiettate su uno schermo da una lanterna magica senza in alcun modo rovinarla.

Il sentimento di libertà che ci possiede tutti dimostra che esiste qualcosa in noi oltre la mente e il corpo. Lo Spirito che regna in noi è libero e crea il desiderio di libertà.

L’indù crede che l’uomo sia Spirito. La spada non Lo può trafiggere, il fuoco non Lo può bruciare, l’acqua non Lo può sciogliere, l’aria non Lo può seccare. L’indù crede che ogni anima sia un cerchio la cui circonferenza è in nessun luogo, ma il cui centro è situato nel corpo, e che la morte significhi il cambiamento di questo centro da un corpo all’altro. L’anima non è legata dalle condizioni della materia. Nella sua essenza è libera, illimitata, sacra, pura e perfetta. Ma in un modo o in un altro si ritrova legata alla materia e pensa di essere materia.

Tutti sosteniamo in India che l’Anima, o Spirito, è per sua natura pura e perfetta, infinita nel suo potere, e beata. Secondo i dualisti, questa naturale beatitudine dell’Anima è stata offuscata da azioni passate sbagliate, e che attraverso la grazia di Dio, Essa possa nuovamente sbocciare e mostrare la Sua perfezione; mentre secondo i non-dualisti, anche quest’idea di offuscamento è in parte un errore; è il velo di maya che ci porta a pensare che l’Anima abbia perso i Suoi poteri; ma i poteri sono lì, pienamente presenti.

In ogni uomo e in ogni animale, per quanto debole o malvagio, grande o piccolo, risiede la stessa onnipresente e onnisciente Anima. La differenza non è nell’Anima, ma nel grado della sua manifestazione.

Tutto in tempo, spazio e causalità è legato. L’Anima è oltre tempo, spazio e causalità. Ciò che è legato è la natura, non l’Anima. Perciò proclamate la vostra libertà e siate ciò che siete, sempre liberi, sempre beati.

Voi siete liberi, liberi, liberi! “Oh, io sono beato! Io sono libero! Io sono infinito! Nella mia anima non esiste né inizio né fine. Tutto è il mio Sé.” Dite questo incessantemente.

Il Vedanta insegna che il Nirvana può essere ottenuto qui e ora, che non dobbiamo aspettare la morte per raggiungerlo. Il Nirvana è la realizzazione del Sé; e una volta saputo questo, anche se solo per un momento, nessuno mai potrà essere ancora ingannato dal miraggio della personalità.

Non esiste né un “io” né un “voi”; tutto è uno. È o tutto “io” o tutto “voi”. Questa idea della dualità, di due, è interamente falsa, e l’intero universo, come noi lo conosciamo normalmente, è il risultato di questa falsa conoscenza. Quando giungerà la discriminazione, e l’uomo troverà che non ci sono due, ma Uno, scoprirà che egli stesso è questo universo.

 Il vedere ‘molti’ è il grande peccato di questo mondo. Vedete tutto come il Sé e amate tutto; lasciate andare l’idea della separazione.

 L’uomo, dopo la sua vana ricerca di Dio fuori se stesso, completa il cerchio e ritorna al punto d’inizio l’anima umana; e scopre che il Dio che cercava per mari e monti, che cercava in ogni ruscello, in ogni tempio, in chiese e cieli, che il Dio che immaginava essere seduto in cielo a governare il mondo, era il suo stesso Sé. Io sono Lui, Lui è Me. Nulla è Dio se non Io, e questo piccolo “io” non è mai esistito.

 Cercate aiuto e lo troverete; e alla fine scoprirete che colui che cerca aiuto svanirà e così anche il Soccorritore, e la recita sarà finita. Solo il Sé rimarrà.

 La nostra gratitudine va ai Profeti del passato, dai quali abbiamo ereditato insegnamenti e vite, qualunque possa essere stata la loro razza, regione d’origine o credo. La nostra gratitudine va a tutti quegli uomini e donne simili a Dio che stanno lavorando in questo momento per aiutare l’umanità, qualunque sia la loro nascita, colore, o razza. La nostra gratitudine va a tutti coloro che verranno nel futuro -Dèi viventi- per  lavorare disinteressatamente per i nostri discendenti!