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Ramakrishna

Il Bhakti-yoga è una reale, genuina ricerca del Signore, una ricerca che inizia, continua e finisce nell’amore. Un singolo istante di estremo amore di Dio ci porta libertà eterna.

“Bhakti (devozione) è intenso amore di Dio.” “Quando un uomo l’ottiene ama tutti, non odia nessuno; diviene soddisfatto per sempre.” Questo amore non può essere ridotto ad alcun beneficio terreno, perché fino a che esistono desideri mondani, questo tipo di amore non viene.

La bhakti è dentro di voi, la copre solo un velo di desiderio-e-ricchezza, e appena questo è rimosso, la bhakti si manifesterà.

Un modo di ottenere la bhakti è attraverso la ripetizione del nome di Dio per un certo numero di volte. I Mantra hanno un effetto-la pura ripetizione di parole....Per ottenere la bhakti, cercate la compagnia di uomini santi che hanno la bhakti e leggete libri come la Gita e L’Imitazione di Cristo. Pensate sempre agli attributi di Dio.

I necessari pensieri giornalieri possono tutti essere associati con Dio: Mangiate con Lui, bevete con Lui, dormite con Lui, vedeteLo in tutto. Parlate di Dio agli altri, ciò è molto utile.

Il Bhakti-yoga non dice, “Rinuncia”; dice solamente, “Ama; ama il Supremo.” E tutto ciò che è basso e spregevole cade via naturalmente da colui l’oggetto del cui amore è il Supremo.

Se un uomo non riceve cibo per un giorno, si inquieta; se suo figlio muore, quanto è disperato per lui! Il vero bhakta sente gli stessi dolori del cuore quando si strugge per Dio. La grande qualità della bhakti è che pulisce la mente; e la bhakti per il Signore Supremo, fermamente stabilita, è da sola sufficiente a purificare la mente.

La bhakti differisce dall’idea occidentale della religione per il fatto che non ammette elementi di paura, nessun Essere da placare o propiziare. Ci sono anche bhakta che adorano Dio come loro figlio così che non possa rimanere alcun sentimento di timore o reverenza. Non vi può essere paura nel vero amore; fin quando esiste anche un minimo di paura, la bhakti non può nemmeno cominciare. Nella bhakti non c’è neppure spazio per supplicare o per mercanteggiare con Dio. L’idea di chiedere a Dio qualsiasi cosa è un sacrilegio per il bhakta. Non pregherà per salute o ricchezza e neanche per andare in Paradiso.

“Signore, costruiscono alti templi in Tuo nome; fanno regali nel Tuo nome. Io sono povero, non ho nulla; così prendo questo mio corpo e lo metto ai tuoi piedi; non abbandonarmi, o Signore!” Tale è la preghiera che scaturisce dal profondo del cuore del bhakta. Per chi lo ha provato, questo eterno sacrificio dell’ego per l’amato Signore è di gran lunga superiore a tutta la ricchezza e potere, a tutti gli sconfinati pensieri di notorietà e divertimento.

Quando il devoto ha realizzato il suo Ideale, non è più spinto a chiedere se Dio possa essere dimostrato o meno, se Lui sia onnipotente e onnisciente oppure no. Per lui, Egli è solo il Dio dell’Amore. Egli è l’ideale più alto d’amore e questo è sufficiente per tutti i suoi scopi. Dio, come amore, è auto-evidente; non c’è bisogno di prova per dimostrare l’esistenza dell’amato all’amante. Il Dio giudice di altre forme di religione può aver bisogno di un bel po’ di prove per essere dimostrato, ma il bhakta non può e non pensa assolutamente a un Dio di questo genere. Per lui Dio esiste interamente come amore.

Il perfetto bhakta non va più a vedere Dio in templi e chiese; non conosce posto dove Egli non si trovi. Lo trova fuori dal tempio così come nel tempio; Lo trova nella cattiveria del malvagio tanto quanto nella santità del santo, perché Lui è già seduto in gloria nel suo cuore come l’onnipotente, inestinguibile Luce d’Amore, che è sempre risplendente ed eternamente presente.

Tutti noi dobbiamo cominciare come dualisti nella religione dell’amore. Dio è per noi un Essere separato e anche noi ci sentiamo di essere separati. Quindi viene l’amore tra i due e l’uomo comincia ad avvicinarsi a Dio e anche Dio viene sempre più vicino all’uomo. L’uomo prende tutte le varie relazioni della vita, come quelle di padre, madre, figlio, maestro e amante e le proietta sul suo ideale d’amore, sul suo Dio. Per lui Dio esiste come tutti questi. E l’ultimo punto del suo progresso è raggiunto quando sente che è diventato completamente assorbito nell’oggetto della sua adorazione.

Io conosco un uomo che il mondo era solito chiamare folle e questa fu la sua risposta: “Amici miei, l’intero mondo è un manicomio: alcuni sono folli per l’amore terreno, altri per il nome, altri per la fama, altri per denaro, altri per la salvezza e per andare in paradiso. In questo grande manicomio anch’io sono folle; sono folle per Dio. Voi siete folli; così sono anch’io. Penso che infondo la mia follia sia la migliore. “

Cosa fa alzare un uomo e lavorare? La forza. La forza è virtù, la debolezza peccato. Se c’è una parola che troverete saltar fuori dalle Upanishad come una bomba, che esplode come una bomba sulle masse dell’ignoranza, è la parola coraggio. E la sola religione che dovrebbe essere insegnata è la religione del coraggio. O in questo mondo o in quello della religione, è certo che la paura è causa sicura di degradazione e peccato. È la paura che porta l’infelicità, la paura che porta la morte, la paura che genera il male. E cosa causa la paura? L’ignoranza della nostra natura.